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Il dialetto puteolano

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Sei in PozzuoliCity >> La città >> Puteolanità >> Dialetto

Il dialetto puteolano, come scriveva lo storico puteolano Raimondo Annecchino, si caratterizza per una forte tendenza alla "dilatazione" delle vocali, per la pronuncia larga e prolungata delle vocali stesse, per la cancellazione delle sillabe finali.

 

Il dialetto puteolano è una variante di quello napoletano, dal quale differisce sopratutto nella fonetica. Fonetica che presenta invece moltissime somiglianze con quella di Torre Annunziata, cittadina distante circa quaranta chilometri da Pozzuoli, dove il dialetto locale è molto simile a quello puteolano.

 

Il dialetto puteolano è anche parlato, da oltre mezzo secolo, in un intero paese della Francia. A Verdun infatti, cittadina di ventimila abitanti, sita nel nord Est della Francia, si parla il dialetto puteolano.  

Tale "stranezza" è dovuta alle tante famiglie nate dopo l'arrivo, negli anni '50, di un folto numero di emigranti che da Pozzuoli, andarono a lavorare nella miniera di Verdun. 

Oggi il dialetto puro puteolano è ormai raramente riscontrabile in città. Nel corso degli anni, infatti, il dialetto puteolano ha subito vari cambiamenti dovuti anche alla trasformazione che ha vissuto la città.

Tra la fine del diciannovesimo e gli inizi del ventesimo secolo, l'insediamento a Pozzuoli dei Cantieri Armstrong (1886) e di altre fabbriche, trasformarono quello che era un paese marinaro ed agricolo in un  centro industriale.

Attratti dalle nuove possibilità di lavoro, furono molte le persone che si trasferirono da Napoli e dalle località limitrofe, a Pozzuoli e questi nuovi arrivi, comportarono, inevitabilmente, anche dei cambiamenti nel dialetto locale che si confrontò con le nuove varianti dialettali arrivate.

Oltre alle trasformazioni dovute all’industrializzazione, il dialetto locale ha subito trasformazioni dovute anche alle conseguenze degli effetti del bradisismo.
Gli eventi sismici infatti degli anni '70 ed '80, determinarono lo sgombero forzato di aree come il Rione Terra, l'area portuale e parte del Centro Storico, da sempre roccaforti del dialetto puteolano più marcato.

Eventi che comportarono non solo il trasferimento in periferia (Rione Toiano e Monterusciello) di circa 30mila persone, ma sopratutto la perdita delle antiche tradizioni locali e del vecchio dialetto puteolano.

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