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Piscina Cardito
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Tra le molte cisterne di epoca romana, rinvenute sul territorio puteolano, la più imponente è sicuramente la cosiddetta Piscina Cardito, così chiamata dal nome degli ultimi proprietari, principi di Cardito.
Sita all'interno di una proprietà privata di Via Vecchia San Gennaro, poco distante da Villa Avellino, la piscina è a pianta rettangolare, è grande circa 2000 metriquadrati ed è databile intorno al II° secolo d.C. Lunga circa 55 metri e larga 16 metri, era suddivisa in tre vasche coperte da volte sorrette da pilastri.
Come quasi tutte le cisterne romane, anche la Piscina Cardito aveva le mura rivestite da uno spesso strato di cocciopesto, una malta idraulica che consentiva una durevole tenuta e resistenza all’azione dell’acqua.
Della parte esterna della cisterna, è oggi visibile un muro contenente parti delle fondazioni ed un ulteriore muro di canali a pelo libero, utilizzati per canalizzare in rete, importanti masse d'acqua. Acqua che, convogliata nel serbatoio centrale da due ingressi principali, prima di essere immessa nei sottostanti bacini di decantazione, era filtrata da grate.
Poco lontano dalla cisterna era sito l'impianto delle Terme del Foro, noto come Bagno Ortodonico, i cui resti sono oggi visibili, nell'omonimo parco. In parte inglobati al di sotto di Villa Renda e in parte dislocati lungo il costone della collina.
Poco distante, sull'area delimitata dal complesso termale di villa Renda e dall'attuale via Rosini, sorgeva l'antico foro di Puteoli, area oggi occupata dall'Istituto "Maria Immacolata" sito a pochi passi dalla chiesa detta del Carmine.
Piscina Cardito : Via Vecchia San Gennaro
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