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Via Ragnisco
La strada è dedicata al docente puteolano di Storia della Filosofia, Pietro Ragnisco, che insegnò nelle università di Palermo, Padova e Roma.
All'inizio di questa strada, sulla destra, è sito Palazzo e Torre Toledo, che ospita la Biblioteca comunale e l'archivio storico.
Proseguendo lungo questa strada, sul lato sinistro, sono ben visibili i resti di mura romane che affiorano dai basamenti dei palazzi.
Arrivati in prossimità della prima curva a sinistra, si possono ammirare i resti di un complesso termale di epoca romana, noto come Terme Ragnisco.
A poca distanza, a destra delle Terme Ragnisco, la rampa di scale che conduce nei pressi dell'anfiteatro Flavio. Realizzata nel 1924 e conosciuta dai puteolani col nome di " scale 'ncoppa san Pascale" (scale sopra san Pasquale). Scale così chiamate, per la presenza di un'edicola votiva, dedicata al santo.
In periodo romano, via Ragnisco (l'antico clivus vitrarius) ospitava le botteghe degli artigiani che lavoravano il vetro ed procucevano profumi. Pozzuoli a quei tempi, era infatti molto apprezzata per la produzione di prodotti in vetro che venivano realizzati con l'utilizzo della sabbia cumana.
Tipo di sabbia, che meglio si prestava per questo genere di lavorazione, al contrario di quella puteolana che era di natura vulcanica.
Nell'ambito della produzione vetraria del tempo, una delle più importanti opere in vetro ritrovata, è il "vaso di Odemira", una piccola fiaschetta in vetro, probabilmente un souvenir dell'epoca, ritrovata in Portogallo.
Altre due simili fiaschette ritrovate, sono il "vaso di Piombino" e la "fiaschetta di Praga".
Tutte e tre le fiaschette ritrovate, riportano sulle pareti esterne, le bellezze di Pozzuoli, con la raffigurazione degli edifici più rappresentativi esistenti a Puteoli, come i due anfiteatri, il duomo, le terme, il molo, il porto con l'emporio.
Via Pietro Ragnisco
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